Ricetto di Candelo – il Borgo Mediovale Unico
21/10/2018
ITINERARIO PRESENTE NEL NOSTRO TOUR “CAPODANNO 2019 PIEMONTE E VALLE D’AOSTA”
Il ricetto di Candelo è una architettura di epoca medievale di Candelo, in Piemonte.
Il ricetto è in genere una struttura fortificata protetta all’interno di un paese dove si accumulavano i beni (foraggi, vini, etc.) del signore locale o della popolazione e dove, occasionalmente, si ritirava la popolazione stessa in caso di attacchi dall’esterno. Quello di Candelo è uno degli esempi meglio conservati di questo tipo di struttura medievale presente in diverse località del Piemonte ed in alcune zone dell’Europa centrale. Sorge nel comune di Candelo, in provincia di Biella.
Al pari di altri ricetti, quello di Candelo non risulta essere mai stato destinato a uso di abitazione stabile. Tuttavia, al pari di altri – per le sue origini economiche, storiche, collettive e democratiche ante-litteram – è stato oggetto di approfonditi studi storici ed architettonici.
In virtù della sua posizione, da esso si gode una vista panoramica sull’intero comprensorio delle Prealpi biellesi, a nord, e verso il Baraggione.
Il ricetto è composto da circa duecento edifici denominati cellule che occupano un’area di circa 13.000 m2 dalla forma pentagonale e con un perimetro di circa 470 metri. Misura circa 110 metri di larghezza per 120 metri di lunghezza.
Il complesso è attraversato da strade, definite con evidente francesismo rue: si tratta in particolare di cinque rue in direzione est-ovest, intersecate da due ortogonali.
La data di avvio della sua edificazione non è determinabile con esattezza, anche se la prima citazione conosciuta di Candelo, nella sua antica denominazione Canderium, risale all’anno 988, in un documento in cui Ottone III ne conferma il possesso al feudatario Manfredo, salvo poi, l’anno successivo, conferire il borgo al feudo facente capo alla Chiesa vercellese.
La struttura è quasi interamente cinta da mura, con torri cilindriche agli angoli, a esclusione del lato meridionale, dove nel 1819 è stato costruito il palazzo comunale, in uno stile neoclassico decisamente stridente con tutta la parte più antica. L’unica possibilità di accesso era data da una massiccia torre di forma parallelepipeda in massi squadrati nella parte inferiore e in mattoni nella parte superiore, con due aperture verso l’esterno, una più grande per i carri e una più piccola per i pedoni, chiuse da altrettanti ponti levatoi.
Ai primi del XVI secolo, modificando e sopraelevando le cellule preesistenti, Sebastiano Ferrero, feudatario del luogo dal 1496, su investitura del duca Filippo II Senzaterra, fece costruire la propria abitazione, di fatto una torre fortificata, che costituisce l’edificio più elevato del ricetto ed è comunemente nota come casa del Principe.
Nel 1499 Ferrero -che in virtù del suo ruolo di feudatario poteva vantare diritti, redditi e giurisdizioni- reputando inadeguata la misura del focatico corrispostogli dai candelesi, accampò pretese sul ricetto. Tuttavia, la sua richiesta fu ricusata dai giudici chiamati a esprimersi sulla disputa.
Una curiosità: secondo un’antica leggenda locale -la cui veridicità non è mai stata storicamente attestata- in prossimità della torre angolare di sud-ovest si dipanava un tempo una galleria che conduceva in riva al torrente Cervo.
Oggi il Ricetto di Candelo è una meta turistica dall’atmosfera particolarmente affascinante che richiama gli appassionati di medioevo o semplicemente curiosi che approfittano del week end per visitare il biellese. La Pro Loco offre, su prenotazione, visite guidate e laboratori didattici per gruppi e scolaresche che permettono di scoprire anche gli aspetti meno conosciuti del borgo.
Durante tutto l’arco dell’anno vengano organizzate manifestazioni di diversa natura che, all’interno delle mura, trovano la loro dimensione e che ridanno vita a quella che è una delle strutture medioevale meglio conservate in Europa.
Il calendario degli eventi varia ogni mese e comprende degustazioni di vini, concerti e mercati di prodotti tipici, e nel mese di dicembre, il Ricetto si trasforma nel borgo di Babbo Natale con un suggestivo presepio vivente.